Il 6 settembre, l'Ambasciatore Jia Guide ha rilasciato un'intervista al Mattino. Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale:
1. Lo scorso luglio, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in visita ufficiale in Cina ha sottoscritto un'intesa triennale che rinnova la partnership con Pechino. Cosa è cambiato nei rapporti tra Cina e Italia e quanto l'Italia è importante nella strategia diplomatica, politica e commerciale cinese?
Ambasciatore Jia Guide: Quest’anno ricorrono il ventesimo anniversario dell’istituzione del partenariato strategico globale tra Cina e Italia e il settecentenario della morte di Marco Polo ed entrambe le parti si trovano di fronte a importanti opportunità per imparare dal passato e cercare uno sviluppo comune. Da poco, la presidente del Consiglio Meloni è stata invitata in visita ufficiale in Cina. Questa visita ha segnato molte “prime volte”: non solo è stata la prima visita di Meloni in Cina da quando ha assunto la carica di presidente del Consiglio, ma è stata anche la prima visita di un leader europeo in Cina dopo le elezioni del nuovo Parlamento europeo, la nomina della presidente della Commissione europea e la conclusione positiva della Terza Sessione Plenaria del XX Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese. Cina e Italia hanno diffuso un Piano d’azione per il rafforzamento del partenariato strategico globale (2024-2027), stabilendo l’obiettivo di mantenere lo slancio per lo sviluppo delle relazioni bilaterali e sfruttare appieno il potenziale del partenariato strategico globale, consolidando ulteriormente le basi politiche per lo sviluppo delle relazioni sino-italiane e dimostrando pienamente la ferma volontà di entrambe le parti di rafforzare gli scambi e la cooperazione. L’Italia ha dichiarato di aderire alla politica di una sola Cina e la Cina lo ha apprezzato. Entrambe le parti hanno concordato sul fatto che la visita sia stata un completo successo e che il partenariato strategico globale tra Cina e Italia sia entrato in una nuova fase.
In questo nuovo punto di partenza, i campi della cooperazione tra i due Paesi si approfondiscono, tra questi rappresentano ambiti prioritari gli investimenti economici e commerciali, la finanza, l’innovazione scientifica e tecnologica, l’istruzione, lo sviluppo verde e sostenibile, la sanità e gli scambi culturali e interpersonali. Le due parti hanno portato avanti un dialogo caratterizzato da contenuti più ampi, relativi alle sfide globali, come i cambiamenti climatici, la transizione energetica, la salute pubblica, la sicurezza, la pace e la stabilità internazionali. Riteniamo che Cina e Italia continueranno a mantenere lo spirito di la pace e la cooperazione, l’apertura e l’inclusione e l’apprendimento e vantaggio reciproco, considereranno e svilupperanno le relazioni bilaterali in una prospettiva storica, strategica e a lungo termine e creeranno insieme un futuro luminoso per le relazioni bilaterali.
2. Su quali basi è possibile promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile del commercio bilaterale e degli investimenti reciproci, rafforzare la collaborazione scientifica e culturale e garantire un dialogo costruttivo in tutti i settori di comune interesse?
Ambasciatore Jia: Cina e Italia hanno meccanismi di dialogo maturi e diversificati a tutti i livelli e in tutti i campi, sono reciprocamente importanti partner commerciali, la loro cooperazione pratica in settori quali la scienza, l’istruzione e la cultura è caratterizzata da molti punti di forza, il coordinamento multilaterale è regolare e le relazioni sino-italiane occupano un posto di primo piano nelle relazioni tra la Cina e i Paesi dell’Unione europea.
La Cina non ha mai perseguito deliberatamente il surplus commerciale e si è sempre impegnata a collaborare con l’Italia per sviluppare relazioni economiche e commerciali equilibrate e sostenibili. Innanzitutto, la Cina presta attenzione alle preoccupazioni italiane e ha adottato misure specifiche, come fornire agevolazioni politiche, per fare in modo che più prodotti “Made in Italy” entrino nel mercato cinese. In base alle statistiche cinesi più recenti, nel 2023 il disavanzo dell’Italia nei confronti della Cina è diminuito del 31,4% su base annua. In secondo luogo, il deficit commerciale non implica necessariamente una perdita, purché sia conforme ai principi e alle leggi del mercato, entrambi i Paesi possono trarne vantaggio. La Cina fornisce all’Italia un approvvigionamento stabile di materie prime e semilavorati industriali, di alta qualità e a prezzi bassi, cosa che aiuta a tenere sotto controllo l’inflazione. Infine, il surplus e il disavanzo commerciale sono legati alla struttura economica e alla fase di sviluppo, questo significa che i Paesi industrialmente sviluppati importano materie prime e prodotti semilavorati da Paesi in via di sviluppo come la Cina, trasformandoli in beni di consumo di fascia medio-alta destinati all’esportazione verso i mercati delle economie sviluppate. Nel complesso, emerge un deficit commerciale con i Paesi in via di sviluppo e un surplus con i Paesi sviluppati, una situazione che è in linea con le leggi dell’economia e del commercio globalizzato e deve quindi essere considerata in modo razionale. La Cina intende collaborare con l’Italia per continuare a sfruttare il potenziale commerciale in settori quali l’agroalimentare, i farmaci, i beni di consumo di alta gamma e l’intermediazione industriale, mantenere lo slancio della cooperazione in materia di investimenti nel settore manifatturiero di fascia alta, verde e a basse emissioni e in altri settori emergenti, sfruttare appieno il ruolo della piattaforma del Business Forum Italia-Cina, trarre profitto dall’e-commerce transfrontaliero e dalle piattaforme espositive per promuovere maggiori opportunità commerciali, migliorare la fiducia reciproca tra gli ambienti imprenditoriali dei due Paesi e promuovere lo sviluppo del commercio bilaterale e della cooperazione negli investimenti.
Lo sviluppo sostenuto e sano del partenariato strategico globale tra Cina e Italia fornirà aspettative ancor più positive all’approfondimento della cooperazione in ogni ambito. Nel piano d’azione 2024-2027, le due parti intendono creare ulteriori punti di forza nella cooperazione in diversi settori, come economia, commercio e investimenti, scienza e tecnologia, scambi interpersonali e culturali, intensificare ulteriormente la comunicazione e il coordinamento sulle questioni multilaterali e promuovere l’unione della comunità internazionale su piattaforme multilaterali appropriate per rispondere alle sfide globali. Focalizzandosi quest’anno sul ventesimo anniversario dell’istituzione del partenariato strategico globale, credo che l’Italia possa lavorare con la Cina per attuare gli importanti accordi raggiunti dai leader dei due Paesi, consolidando le basi politiche delle relazioni bilaterali, intensificando gli scambi ad ogni livello e la cooperazione in ogni ambito, rafforzando la comunicazione e il coordinamento sulle principali questioni internazionali e regionali e promuovendo un maggiore sviluppo del partenariato strategico globale.
3. Il Piano d’Azione per il rafforzamento del Partenariato Strategico Globale (2024-2027) tra Italia e Cina e le sei intese sottoscritte, relative alla collaborazione industriale, alla tutela delle indicazioni geografiche, alla sicurezza alimentare, all’ambiente e all’istruzione sono un modello cui anche l'Unione europea deve guardare nei rapporti con la Repubblica popolare? Come può essere disinnescato il rischio di uno scontro commerciale tra Cina ed Ue a causa dei dazi (su e-car e formaggi). E' possibile una via del dialogo?
Ambasciatore Jia: Il partenariato strategico globale tra Cina e Italia dura da vent’anni e ha dato forma a un modello di scambi e cooperazione a tutto tondo, a più livelli e ad ampio spettro. Dallo scorso anno, il presidente Xi Jinping ha tenuto colloqui e incontri con i leader di molti Paesi europei, tra cui Italia, Germania e Francia, sottolineando che le relazioni sino-europee hanno un forte impulso endogeno e ampie prospettive di sviluppo, non sono mirate, collegate o controllate da terze parti. In effetti, tra Cina ed Europa sono stati istituiti circa settanta meccanismi di consultazione e dialogo, tra cui i quattro più importanti sono la riunione annuale dei leader Cina-Ue, il dialogo strategico ad alto livello Cina-Ue, il dialogo economico e digitale ad alto livello Cina-Ue e gli scambi interpersonali e culturali ad alto livello Cina-Ue. Questi meccanismi hanno dato importanti contributi al miglioramento della comprensione delle posizioni e alla promozione di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Risultati fruttuosi sono stati raggiunti anche nel dialogo ad alto livello nei settori del verde e del digitale. È il ritratto veritiero del fatto che la “cooperazione supera di gran lunga la concorrenza e il consenso supera di gran lunga le differenze”.
Per quanto riguarda l’attuale situazione di attrito commerciale tra Cina ed Europa, la Cina non la vede. L’inchiesta antisovvenzioni dell’Ue sui veicoli elettrici cinesi ha conclusioni precostituite, le pratiche in tutte le fasi dell’indagine non sono conformi alle norme dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, è ingiusta nei confronti delle aziende legate alla Cina e anche nei confronti dei consumatori europei, Italia compresa. Inoltre, comprometterà anche la situazione generale della transizione verde dell’Ue stessa e della cooperazione globale sui cambiamenti climatici. La Cina è sempre stata molto prudente nell’avviare indagini in materia di misure di difesa commerciale e nell’adottare tali misure. La decisione cinese di avviare un’indagine compensativa sui prodotti lattiero-caseari importati dall’Ue è derivata da una richiesta dell’industria nazionale cinese, c’è quindi una sostanziale differenza con l’avvio indipendente di un’indagine compensativa sui veicoli elettrici cinesi da parte della Commissione europea, senza la richiesta di Stati membri e industrie.
La Cina ha sempre aderito allo spirito di accordo tra i leader delle due parti, sempre con la massima sincerità, ha chiarito la propria posizione alle istituzioni dell’Ue e agli Stati membri con ogni mezzo, tra cui incontri, telefonate e comunicazioni scritte, mostrando un atteggiamento aperto e cooperativo e chiedendo chiaramente che i problemi siano adeguatamente risolti attraverso il dialogo e la consultazione. La speranza è che Cina e Ue si incontrino a metà strada, rispettino i fatti e le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, accelerino la ricerca di soluzioni adeguate e adottino azioni concrete per evitare l’escalation degli attriti commerciali. La Cina dà grande importanza alla posizione e all’influenza dell’Italia all’interno dell’Ue e si augura che l’Italia lavori al rafforzamento del dialogo tra Cina e Ue per risolvere i rischi correlati ai conflitti commerciali.
4. Quanto conta nella strategia della Cina la possibilità di investire nel Sud Italia che negli ultimi mesi ha fatto registrare il maggiore trend di crescita del Paese?
Ambasciatore Jia: Abbiamo notato che negli ultimi anni il governo italiano ha adottato una serie di misure per incoraggiare le imprese a investire nel Sud, stimolando lo sviluppo economico di quest’area del Paese. Siamo felici di vedere che queste iniziative stanno dando dei risultati.
Le imprese finanziate dalla Cina hanno sempre prestato grande attenzione allo sviluppo del Mezzogiorno e intendono cercare opportunità di business secondo i principi del mercato. Nel 2022, il primo progetto italiano di energia eolica offshore, partecipato dall’azienda cinese Mingyang Intelligence, nel porto meridionale di Taranto, è stato ufficialmente collegato alla rete per la produzione di energia ed è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di quasi 20mila famiglie. Nel quadro della cooperazione bilaterale in materia di innovazione, la Città della Scienza di Napoli, in qualità di principale organizzatore della Settimana Cina-Italia della scienza, della tecnologia e dell’innovazione, si è sempre impegnata a promuovere la cooperazione bilaterale nei campi della scienza, della tecnologia e dell’innovazione, dando contributi positivi alla cooperazione in materia di innovazione delle piccole e medie imprese e alla formazione e allo scambio di giovani talenti. Dall’inizio di quest’anno, numerose delegazioni cinesi hanno visitato città dell’Italia meridionale, effettuando ispezioni economiche e commerciali e scambi tecnologici. Riteniamo che, in un contesto imprenditoriale e di investimento aperto, giusto, trasparente e non discriminatorio, un numero maggiore di aziende internazionali guarderà al Sud Italia e ne sosterrà lo sviluppo attraverso la cooperazione e gli investimenti.
5. Automotive ma anche eolico: quali sono gli ambiti in cui è possibile rafforzare la cooperazione tra Cina e Italia?
Ambasciatore Jia: Cina e Italia attribuiscono entrambe grande importanza alla lotta ai cambiamenti climatici e sono impegnate a promuovere lo sviluppo delle industrie verdi e dell’economia circolare, innovando i modelli di sviluppo economico e migliorando il benessere di tutta l’umanità. I concetti e gli obiettivi comuni hanno gettato buone basi per il rafforzamento della cooperazione nei settori automobilistico ed eolico.
L’Italia è una potenza automobilistica, con una tecnologia di produzione superiore, è leader nel design a livello globale e ha un profondo background culturale nel settore. Negli ultimi anni, facendo affidamento sulla costante innovazione tecnologica, su un sistema di catene industriali e di approvvigionamento complete, su una piena concorrenza di mercato e su un mercato di dimensioni enormi, la Cina ha realizzato un rapido sviluppo nell’industria delle nuove energie, consentendo ai consumatori europei, Italia inclusa, di godere di prodotti per auto elettriche convenienti e di alta qualità. Funzionari del governo italiano hanno espresso in più occasioni di accogliere con favore gli investimenti in Italia da parte delle aziende cinesi nei settori delle nuove energie, dei veicoli elettrici e delle tecnologie verdi. Anche le aziende cinesi di veicoli elettrici si stanno mostrando molto interessate. Per quanto riguarda il settore eolico, l’Italia ha una posizione geografica eccellente e abbondanti risorse eoliche, mentre la Cina è leader nella tecnologia eolica. La cooperazione sino-italiana aiuterà l’Italia a utilizzare le risorse di energia eolica esistenti in maniera più economica ed efficiente, a beneficio degli utenti in generale. Si può dire che ci sono promettenti prospettive di cooperazione nei settori automobilistico ed eolico.
Tuttavia, l’Europa ha avviato di recente approfondite indagini sui veicoli elettrici, sull’energia eolica e su altri prodotti e aziende correlati, provocando un crescente rischio di attriti economici e commerciali tra la Cina e l’Ue e intensificando le preoccupazioni delle aziende cinesi riguardo al contesto imprenditoriale e ai rischi di investimento in Europa. La cooperazione sino-italiana in ambito green è nell’interesse di entrambe le parti e questo buono slancio non dovrebbe essere ostacolato o bloccato dal protezionismo commerciale. Speriamo che l’Italia possa svolgere un ruolo attivo nello spingere l’Ue a risolvere adeguatamente le questioni relative all’indagine antisovvenzioni sui veicoli elettrici cinesi attraverso il dialogo e la consultazione, ponendo fine alle inchieste discriminatorie nei confronti delle società automobilistiche ed eoliche cinesi e fornendo alle aziende cinesi un contesto imprenditoriale aperto, equo e prevedibile.
6. Che cosa si aspetta la Cina dagli accordi e dalla partnership con l'Italia visto che anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà in visita ufficiale nella Repubblica popolare?
Ambasciatore Jia: Il presidente Mattarella è un vecchio amico del popolo cinese, ha sempre avuto a cuore e sostenuto la causa dell’amicizia sino-italiana e ha dato importanti contributi alla promozione della comunicazione di idee, alla reciproca fiducia politica e all’apprendimento reciproco tra civiltà. Durante la sua visita in Cina del 2017, oltre a Pechino e Shanghai, Mattarella ha visitato anche Chongqing e Xi’an, due città dal grande valore storico e culturale. In seguito, il presidente Xi Jinping ha visitato l’Italia nel 2019 e tra i due Capi di Stato ci sono state anche molte telefonate e lettere. I due leader hanno più volte sottolineato che Cina e Italia sono rappresentanti di spicco delle civiltà orientali e occidentali, l’amicizia tra i due Paesi risale a tempi remoti, ci sono sempre stati rispetto e apprezzamento reciproci e, in uno spirito di comprensione e rispetto reciproci, si devono promuovere gli scambi e il mutuo apprendimento tra civiltà, per dare nuova vitalità allo sviluppo delle relazioni sino-italiane.
La Cina attende con impazienza e accoglie con favore la prossima visita del presidente Mattarella, che rafforzerà la comunicazione strategica, approfondirà la cooperazione reciprocamente vantaggiosa in ogni ambito e promuoverà l’amicizia tra i popoli, dando il dovuto contributo di due antiche civiltà alla promozione dell’inclusione, dell’apprendimento reciproco e della coesistenza armoniosa tra civiltà e Paesi diversi e al sostegno della pace e della prosperità mondiali.
7. Dal primo dicembre scorso e alla fine del 2025, la Cina ha abolito in via sperimentale il visto per entrare nel Paese e soggiornarvi un massimo di 15 giorni per i cittadini dei principali Paesi europei tra i quali l'Italia. Pechino si aspetta una misura di reciprocità?
Ambasciatore Jia: La politica di esenzione dal visto si rivolge a persone provenienti dall’Italia e da altri Paesi che si recano in Cina per affari, turismo, visita a parenti e amici e transito e per la Cina è un’altra importante misura per promuovere lo sviluppo di alta qualità e l’apertura di alto livello, portando vantaggi tangibili al flusso di stranieri in Cina, alla promozione del turismo, alla cooperazione economica e commerciale e agli scambi interpersonali e culturali. Nei primi sette mesi di quest’anno, oltre 17 milioni di cittadini stranieri sono entrati nei porti cinesi, con un aumento del 129,9% su base annua e l’attuale numero di voli passeggeri internazionali supera i 6.300 a settimana, con un incremento di quasi il 10% fino alla fine di giugno. Accogliamo con sincero favore gli italiani di ogni ceto sociale che facciano buon uso di questa politica di esenzione dal visto, godendo appieno di una Cina bella e multiforme, aperta e inclusiva, in continua evoluzione, amichevole e calorosa. Molti Paesi europei, tra cui Francia, Svizzera e Irlanda, hanno introdotto o stanno studiando attivamente misure per facilitare gli scambi di persone con la Cina.
L’Italia è una delle destinazioni preferite dai turisti cinesi e nel 2026 ospiterà anche le Olimpiadi invernali. I dati più recenti mostrano che il numero di voli tra Cina e Italia ha superato il livello raggiunto nel 2019 e, tra gennaio e agosto dello scorso anno, gli investimenti bidirezionali tra i due Paesi hanno raggiunto o superato il livello dell’intero 2022. Crediamo che, se l’Italia introdurrà misure volte a facilitare il rilascio del visto ai cittadini cinesi, sicuramente promuoverà ulteriormente gli scambi e la cooperazione in vari settori, tra cui l’economia e il commercio, la scienza e la tecnologia, il turismo e gli scambi interpersonali e culturali.
8. Dall’Ucraina al Medio Oriente, quale ruolo può realmente giocare la Cina negli equilibri internazionali? La posizione di Pechino va letta solo in chiave di opposizione euro-atlantica?
Ambasciatore Jia: Sulle questioni relative a pace e sicurezza, la Cina è un grande Paese che vanta i migliori risultati al mondo, aderisce a un percorso di sviluppo pacifico, sostiene il rispetto per l’autorità delle Nazioni Unite e la legittimità dell’ordine internazionale formatosi dopo la Seconda Guerra Mondiale. La Cina è sempre stata un Paese costruttore di pace nel mondo, difensore dell’ordine internazionale, mediatore nelle questioni critiche e leader nel concetto di sicurezza. Il presidente Xi Jinping ha promosso l’Iniziativa di sicurezza globale, sostenendo l’attuazione di un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile. Sotto la guida di questa iniziativa, ci impegniamo a esplorare soluzioni con caratteristiche cinesi ai problemi più critici.
Sulla questione ucraina, aderiamo ai principi fondamentali dei “quattro doveri”, dei “quattro beni comuni” e dei “tre punti di riflessione” proposti dal presidente Xi Jinping, persistendo nel promuovere colloqui di pace e una soluzione politica della crisi. Cina e Brasile hanno presentato congiuntamente un “Consenso in sei punti” riguardante la soluzione politica della crisi ucraina, sottolineando il rispetto dei tre principi per ridurre le tensioni, cioè non estendere il campo di battaglia, evitare il peggioramento del conflitto e impedire che più Paesi alimentino le tensioni. Contemporaneamente, oltre 110 Paesi hanno risposto positivamente all’invito rivolto a tutte le parti a persistere nel dialogo e nei negoziati, ad aumentare l’assistenza umanitaria, ad opporsi all’uso delle armi nucleari e agli attacchi alle centrali nucleari e a mantenere la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali.
Sulla questione israelo-palestinese, sosteniamo fermamente la giustizia e l’equità, ci impegniamo per un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza, sosteniamo la convocazione di una conferenza internazionale di pace e attuiamo appieno la “soluzione dei due Stati”. Con la mediazione cinese, di recente quattordici fazioni palestinesi hanno tenuto colloqui di riconciliazione a Pechino e hanno firmato la “Dichiarazione di Pechino”, che ha portato speranza al popolo palestinese ed è un passo importante nella promozione della soluzione della questione palestinese e della realizzazione della pace e della stabilità in Medio Oriente.
La Cina ha sempre mantenuto un atteggiamento obiettivo ed equo, esprimendo giudizi indipendenti ed opinioni basati sul merito della questione stessa. Siamo sempre stati dalla parte della pace e anche dalla stessa parte della maggior parte dei Paesi. In un recente incontro con il ministro degli Esteri Wang Yi, l’alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Josep Borrel ha dichiarato che l’Ue attribuisce grande importanza all’iniziativa di pace di Cina e Brasile per una soluzione politica della crisi ucraina, si è congratulato con la Cina per aver promosso la riconciliazione tra le fazioni palestinesi e si è detto disposto a collaborare con la Cina per promuovere la pace. Durante la sua recente visita in Cina, anche il consigliere del Presidente degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha avuto uno scambio di opinioni con il ministro degli Esteri Wang Yi a proposito di Ucraina e Medio Oriente. La storia e i fatti mostrano che, nelle questioni di pace e sicurezza, mantenere una mentalità da guerra fredda e un confronto tra gruppi non fa altro che intensificare le divisioni e i conflitti mondiali. La Cina accoglie con favore e sostiene tutti gli sforzi volti a favorire la pace e intende collaborare con tutte le parti per promuovere la cooperazione internazionale in materia di sicurezza.
9. Abbiamo visto che la Cina sta organizzando il Forum 2024 sulla cooperazione Cina-Africa, al quale parteciperanno più di cinquanta leader africani, rappresentanti di organizzazioni regionali africane e di organizzazioni internazionali. Anche l’Italia quest’anno ha ospitato il vertice Italia-Africa e ha proposto un proprio piano. C’è spazio per una cooperazione sino-italiana in questa direzione, inclusa la cooperazione in mercati terzi di cui si parlava qualche anno fa?
Ambasciatore Jia: Solo quando l’Africa starà bene il mondò potrà stare bene. Che l’Africa realizzi pace e stabilità durature, sviluppo e rivitalizzazione non è solo un’aspirazione del popolo africano, ma è anche una responsabilità comune della comunità internazionale. Il Forum sulla cooperazione Cina-Africa dura da ventiquattro anni, durante i quali ha guidato e testimoniato lo sviluppo e il balzo in avanti della cooperazione amichevole e pragmatica tra Cina e Africa. In questi ventiquattro anni, i contatti ad alto livello tra Cina e Africa sono diventati sempre più stretti e la reciproca fiducia politica si è costantemente approfondita. Il volume degli scambi sino-africani è aumentato dai 10,5 miliardi di dollari del 2000 ai 282,1 miliardi di dollari del 2023. Gli investimenti cinesi in Africa sono passati da meno di 500 milioni di dollari nel 2000 agli oltre 40 miliardi di dollari attuali. Nel corso degli anni, la cooperazione sino-africana ha consentito la costruzione e il miglioramento di quasi 100mila chilometri di strade, di oltre 10mila chilometri di ferrovie, di quasi mille ponti e circa cento porti.
Gli scambi tra Cina e Africa in ambito turistico, culturale, giovanile, giornalistico e in altri campi hanno registrato una vitalità senza precedenti, consolidando ulteriormente le fondamenta dell’amicizia tra le due parti. La Cina aderisce ai principi di pace, legittimità e costruttività, partecipa attivamente agli affari di pace e sicurezza africani e sostiene i Paesi africani nella risoluzione indipendente delle proprie questioni. Cina e Africa difendono insieme il vero multilateralismo, opponendosi all’unilateralismo, all’egemonismo e al protezionismo. Sostenendo i principi di sincerità, risultati reali, amicizia, buona fede, bene superiore e interessi condivisi, la Cina sosterrà fermamente e sarà partner nel percorso di modernizzazione dell’Africa, promuovendo la costruzione di una comunità sino-africana dal futuro condiviso per ogni tempo nella nuova era.
Cina e Italia sono importanti partner di cooperazione dell’Africa e la cooperazione in mercati terzi è una parte fondamentale delle relazioni bilaterali sino-italiane. Finora Cina e Italia hanno stabilito due elenchi di progetti chiave per la cooperazione nei mercati terzi e la cooperazione con l’Africa coinvolge petrolio, industria chimica, finanza e altri settori. Negli ultimi anni, i progetti di cooperazione sino-italiana in Africa, come la costruzione di centrali idroelettriche e lo sviluppo offshore di petrolio e gas, hanno ottenuto risultati visibili, hanno dato contributi positivi allo sviluppo sociale ed economico dei Paesi interessati e sono stati generalmente accolti con favore dalla popolazione locale. L’ulteriore promozione della cooperazione nei mercati terzi è un importante accordo raggiunto durante l’incontro di Bali tra i leader di Cina e Italia ed è anche uno dei contenuti dell’ultimo piano d’azione firmato dai due Paesi. Intendiamo lavorare con l’Italia, sulla base del pieno rispetto dei desideri dei Paesi africani, continuando ad essere orientati al mercato, a seguire i principi di consultazione congiunta, co-costruzione, condivisione e vantaggi per le tre parti, a sfruttare appieno i vantaggi complementari per Cina, Italia e Africa, a promuovere lo sviluppo comune, a ottenere benefici reciproci e risultati vantaggiosi per tutti e a svolgere congiuntamente un ruolo costruttivo nella promozione della pace e dello sviluppo africani.
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