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Intervista dell'Ambasciatore Li Junhua a "Tribuna Economica": Apertura della Cina agli investimenti esteri
2022-03-30 23:18

Recentemente, l'Ambasciatore Li Junhua ha rilasciato un'intervista a ''Tribuna Economica". Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale:

Ambasciatore, sono da poco terminate le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali a Pechino. Vuole tracciare un bilancio?

Le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali di Pechino sono state un gran successo. La Cina ha mantenuto pienamente l’impegno di ospitare i Giochi olimpici, ha offerto al mondo un’edizione semplice, sicura e meravigliosa, ottenendo alti riconoscimenti da parte della comunità internazionale. Grazie alle Olimpiadi invernali di Pechino, in Cina oltre 300 milioni di persone hanno partecipato agli sport su ghiaccio e neve, imprimendo un nuovo slancio alla costruzione di una Cina sana e alla promozione del benessere delle persone e aprendo anche nuove prospettive allo sviluppo globale degli sport invernali. Gli atleti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti sotto la bandiera a cinque cerchi e, rispettandosi reciprocamente, motivandosi l’un l’altro, spingendosi oltre i propri limiti e superando sé stessi, non solo hanno interpretato perfettamente il motto olimpico “Più veloce, più in alto, più forte - insieme”, ma hanno anche stimolato una forza potente con cui dirigersi insieme verso il futuro condiviso.

Mi congratulo sinceramente con gli atleti cinesi e italiani per gli eccellenti risultati ottenuti alle Olimpiadi invernali di Pechino. Alla cerimonia di chiusura, l’Italia ha presentato una meravigliosa esibizione di otto minuti, i sindaci di Milano e Cortina hanno ricevuto la bandiera olimpica, completando così il passaggio di testimone per la prossima edizione. 

La Cina sta accelerando la sua apertura nei confronti degli investimenti esteri in molti settori, compresa la finanza mentre l'ambiente di business viene ottimizzato sempre di più. Quali sono i progetti del Governo nel breve-medio termine?

Negli ultimi due anni gli investimenti globali hanno avuto notevoli fluttuazioni e i capitali stranieri utilizzati dalla Cina hanno sempre mantenuto una crescita costante. Nel 2021, l’attrazione degli investimenti esteri da parte della Cina ha segnato un nuovo record, raggiungendo 173,5 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 20,2%. Questo è il risultato dell’insistenza della Cina sull’espansione dell’apertura e sull’ottimizzazione dell’ambiente imprenditoriale, promuoveremo quindi con maggiori sforzi l’apertura verso l’esterno. In primo luogo, continueremo a liberalizzare l’accesso al mercato e ad attuare il trattamento nazionale dei capitali esteri. La Cina ha ridotto per cinque anni consecutivi la lista negativa per l’accesso degli investimenti esteri e lo scorso anno ha pubblicato la prima Negative list per il commercio transfrontaliero di servizi. Nel settore finanziario, sono stati aperti agli investimenti esteri diversi settori, tra cui obbligazioni, gestione patrimoniale, assicurazioni, mercato previdenziale e valutazione del credito, e allo stesso tempo sono state ulteriormente supportate politiche come quella relativa alla costituzione di società finanziarie interamente di proprietà straniera. In secondo luogo, sarà rivisto e ampliato il Catalogo delle industrie incoraggiate per gli investimenti esteri, guidando i capitali stranieri verso maggiori investimenti nella produzione avanzata, nei settori strategici emergenti e in ambiti quali l’economica digitale, lo sviluppo verde e i servizi moderni, direzionandoli nelle regioni centro-occidentali e nord-orientali. In terzo luogo, risolveremo i problemi in modo pragmatico. Il Ministero del Commercio cinese ha appositamente istituito un task force per i principali progetti a capitale straniero, solo lo scorso anno ha coordinato e risolto oltre mille questioni relative a imprese e progetti finanziati dall’estero, in particolare problematiche comuni, come la politica volta a garantire la partecipazione paritaria delle imprese a capitale straniero agli appalti pubblici, ricevendo il generale favore della categoria.

Nella Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese e Assemblea Nazionale del Popolo, la Cina ha annunciato un obiettivo di crescita del 5,5%, il più basso degli ultimi decenni: questo significa che lo sviluppo economico della Cina sta rallentando?

Nel 2021, con la forte guida del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, che ha come fulcro Xi Jinping, e grazie agli sforzi congiunti di tutti i cinesi, abbiamo raggiunto i principali obiettivi e compiti di sviluppo sociale ed economico di tutto l’anno e l’aggregato economico ha superato i 110 bilioni di yuan. Quest’anno abbiamo proposto un obiettivo di crescita economica del 5,5%, che sembra un abbassamento, ma in realtà si tratta di un incremento dell’ordine di un centinaio di bilioni, pari al Pil annuo dei Paesi Bassi. Attualmente, l’economia globale si trova a dover affrontare molte incertezze e nuove sfide, quindi formulare e raggiungere una crescita del 5,5% è già molto difficile. Vale la pena ricordare soprattutto che lo scorso anno abbiamo effettivamente ridotto il rapporto deficit/Pil e abbassato il rapporto di leva finanziaria macro, lasciando spazio al proseguimento della realizzazione di uno sviluppo stabile e di alto livello. 

Negli ultimi due anni, la Cina è stata sostanzialmente uno stato chiuso, mantenendo una politica di "Covid-Zero". Quanto durerà questa chiusura e quando la Cina si aprirà al mondo?

Nei due anni trascorsi dallo scoppio dell’epidemia di Covid-19, la protezione dei vaccini, la ricerca e lo sviluppo di farmaci e altri metodi stanno costantemente progredendo, ma anche il virus continua a mutare, diffondendosi sempre più ampiamente e rapidamente. La Cina coordina la prevenzione e il controllo dell’epidemia e lo sviluppo socioeconomico e, basandosi sui cambiamenti della situazione epidemica e sulle caratteristiche del virus, attua politiche di prevenzione e controllo rigorosamente scientifiche ed accurate, tutela efficacemente la vita e la salute delle persone, garantisce l’ordine nella produzione e nella vita, tutela la sicurezza della filiera industriale e della catena di approvvigionamento. Al fine di agevolare la cooperazione e gli scambi internazionali durante la pandemia, la Cina ha aperto corsie preferenziali e corridoi verdi, per fornire un supporto speciale alle imprese, ai progetti e ai flussi di persone nei collegamenti chiave, garantendo le loro normali attività produttive e operative.

Desidero sottolineare che azzeramento dinamico non significa azzeramento assoluto, ma ridurre al minimo l’impatto dell’epidemia attraverso precisi controlli, creando le condizioni per un totale ritorno alla normalità. 

Relazioni people-to-people e flussi turistici post-Covid: quali prospettive per il comparto, nel 2022?

Quest’anno Cina e Italia hanno ripreso l’Anno della Cultura e del Turismo, le autorità competenti di entrambi i Paesi hanno raggiunto accordi su progetti di scambio, sarà organizzata una serie di importanti esibizioni e mostre sia online che offline e le istituzioni culturali di entrambi i Paesi stanno promuovendo intensamente l’attuazione di progetti correlati. Un’importante mostra di reliquie culturali italiane sarà inaugurata al Museo Nazionale della Cina e, come programmato, aprirà anche la mostra al Padiglione nazionale cinese della Biennale di Venezia. Al momento, le due parti stanno anche promuovendo l’istituzione di un meccanismo di cooperazione a lungo termine in un luogo culturale simbolico in Cina e in Italia, prenotando reciprocamente spazi espositivi per comunicare e connettersi nel lungo periodo, prevedendo di concretizzare il progetto entro quest’anno.

L’Italia è sempre stata una delle mete europee più ambite dai turisti cinesi. Quest’anno intendiamo organizzare una serie di attività di promozione turistica in Italia per spingere, quando l’epidemia sarà controllata in modo completo ed efficace, un maggior numero di turisti cinesi a visitarla e attirare più turisti italiani in Cina.

Che ruolo si propone la Cina nella gestione della guerra Russia-Ucraina?

Lo sviluppo attuale della situazione in Ucraina è qualcosa che la Cina non avrebbe voluto vedere e siamo addolorati dal deterioramento della situazione umanitaria. La Cina ha sempre mantenuto un atteggiamento obiettivo e imparziale, formulando giudizi ed esprimendosi in modo indipendente e autonomo nel merito della questione. Il presidente Xi Jinping ha sottolineato che la sovranità e l’integrità territoriale di ogni Paese devono essere rispettate; gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite devono essere osservati; le legittime preoccupazioni in materia di sicurezza degli Stati devono essere prese in considerazione; tutti gli sforzi volti alla risoluzione pacifica della crisi devono essere sostenuti. La Cina sostiene la posizione fondamentale di questi “quattro doveri”, rafforza la comunicazione e il coordinamento con tutte le parti e svolge un ruolo costruttivo in favore della pace e nella promozione dei colloqui. 

Di recente, la videochiamata tra i presidenti cinese e statunitense, il vertice video tra i leader di Cina, Francia e Germania, l’incontro di alto livello svoltosi a Roma tra Cina e Stati Uniti e la videochiamata tra i ministri degli Esteri cinese e italiano hanno mostrato la nostra disponibilità a collaborare con tutte le parti, Italia compresa, per favorire prima possibile il raffreddamento della situazione e procedere verso la meta della pace. Incoraggiamo tutte le parti interessate a dialogare su un piano di parità, a cercare di costruire un meccanismo di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile, in conformità al principio di indivisibilità della sicurezza, e a mantenere la pace in Europa e nel mondo. 


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