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Intervista dell'Ambasciatore Jia Guide a Rai News
2023-03-07 22:57

Il 7 marzo, l'Ambasciatore Jia Guide ha rilasciato un'intervista al RaiNews. Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale:


1. Come valuta i rapporti tra Italia e Cina e quali aspettative avete sul memorandum Belt and Road Initiative? L’Italia è stata l’unica del G7 a firmarne il memorandum la cui conferma non è automatica, in più l’export italiano verso la Cina negli ultimi 4 anni non è decollato.

Le relazioni sino-italiane mantengono uno slancio di sviluppo stabile e sano. L’incontro tra il presidente Xi Jinping e la premier Meloni a Bali dell’anno scorso ha definito la direzione per lo sviluppo delle relazioni bilaterali. Quest’anno Cina e Italia hanno ripreso appieno gli scambi e la cooperazione in vari ambiti. La recente visita in Italia del direttore Wang Yi ha avviato la cooperazione bilaterale. La Cina attribuisce grande importanza allo sviluppo delle relazioni con l’Italia e attuerà attivamente l’importante consenso raggiunto ad alto livello dalle due parti, rilanciando in modo ordinato i vari meccanismi di dialogo e promuovendo l’approfondimento del partenariato strategico globale.

L’antica Via della Seta vanta una lunga storia per Cina e Italia, la costruzione congiunta della Belt and Road porta anche i risultati pratici alle due parti. Dalla firma del Memorandum d’Intesa sulla Belt and Road nel 2019, il volume degli scambi commerciali sino-italiani ha segnato più volte nuovi record, raggiungendo lo scorso anno i 77,88 miliardi di dollari. L’Italia è il Paese dell’Unione Europea a aver siglato il maggior numero di accordi per l’esportazione di prodotti alimentari verso la Cina e quest’ultima è il primo partner commerciale dell’Italia in Asia. Non abbiamo alcuna intenzione di perseguire un surplus commerciale rispetto all’Italia, accogliamo con favore l’Italia come Paese ospite d’onore alla China International Consumer Products Expo di quest’anno e intendiamo importare ancora più prodotti Made in Italy di alta qualità. L’iniziativa Belt and Road non è soltanto un “accordo commerciale”, ma riguarda anche l’impegno a realizzare la comunicazione politica, la connessione infrastrutturale, l’integrazione finanziaria e i legami interpersonali tra i Paesi lungo il percorso. Nell’ambito di questo memorandum, possiamo continuare a sfruttare il potenziale della cooperazione in vari ambiti, come la manifattura di alta gamma, l’energia pulita, l’aviazione e l’aerospazio e i mercati terzi, contribuendo alla transizione verde e digitale. L'iniziativa "Belt and Road" è stata proposta per dieci anni e ha attirato la partecipazione di più di tre quarti dei Paesi del mondo e di 32 organizzazioni internazionali. Credo che le due parti possano intraprendere le scelte giuste in linea con la corrente storica.

2. Al G20 di Bali la premier Meloni ha accettato l’invito del presidente Xi Jinping a Pechino. La Cina che cosa si aspetta da questa visita?

Durante l’incontro svoltosi a Bali tra i due leader, Cina e Italia hanno espresso la volontà di rafforzare il dialogo e gli scambi, migliorare la comprensione reciproca e continuare a promuovere la cooperazione bilaterale in ambito economico, commerciale e culturale. In particolare, abbiamo anche notato che l’Italia non approva il confronto tra blocchi e ritriene che tutti i Paesi debbano rispettare le reciproche differenze. Per questo la parte cinese esprime l’apprezzamento. Al momento, l’economia cinese è in forte ripresa, i flussi turistici stanno gradualmente riprendendo ed è, quindi, giunto il momento che entrambe le parti rilancino in modo ordinato i vari meccanismi di dialogo come il Comitato intergovernativo Cina-Italia e la Commissione Economica mista Cina-Italia ecc.. Sono convinto che i due Paesi abbiano le esigenze reciproche per promuovere gli scambi e la cooperazione nell’ambito di economia e commercio, di scienza e istruzione, e di cultura, nonché abbiano la sintonia per promuovere un vero multilateralismo. La Cina accoglie con favore la visita della Premier Meloni in un momento opportuno ad entrembe le parti, e spera che le due parti ereditino e portino avanti l’amicizia tradizionale, comprendano e sostengano gli interessi fondamentali e le principali preoccupazioni reciproche, cerchino un terreno comune nel rispetto delle differenze, allarghino il consenso e iniettino continuamente ancor più energia positiva nella pace e nella stabilità del mondo.

3. “La Cina potrebbe invadere Taiwan entro il 2027”, lo ha detto il capo di CIA, William Burns. Come valuta queste parole?

È un’affermazione semplicemente assurda. Sin dall’antichità, Taiwan è una parte inalienabile del territorio cinese e la questione di Taiwan è puramente un affare interno della Cina. 181 Paesi, compresi gli Stati Uniti, hanno stabilito relazioni diplomatiche con la Cina sulla base del principio di una sola Cina. Singoli Paesi e alcuni politici tentano di cambiare questo fatto, violando così la risoluzione 2758 delle Nazioni Unite, calpestando le norme fondamentali delle relazioni internazionali e rinnegando gravemente gli impegni politici assunti nei confronti della Cina dai propri Paesi. Ci opponiamo fermamente a queste affermazioni. Denigrare la riunificazione cinese come “invasione” è una logica assurda che ignora i fatti e le leggi. Se seguiamo questa logica, allora ci potremmo chiedere: la guerra civile americana fu “un’invasione” del Nord da parte del Sud o viceversa?

La Cina intende continuare a impegnarsi con la massima sincerità e volontà nella riunificazione pacifica, ma non lascerà assolutamente spazio a nessuna forma di attività separatista per “l’indipendenza di Taiwan”. Gli affari interni cinesi vengono decisi dai cinesi. Fallirà qualsiasi tentativo di strumentalizzare la questione di Taiwan per interferire negli affari interni della Cina.

4. Guerra in Ucraina: alla luce del piano di pace in 12 punti, la Cina potrebbe assumere il ruolo di negoziatore?

La Cina non è parte coinvolta nella crisi ucraina, né l’artefice di questa crisi. La chiave per risolvere la crisi non è nelle nostre mani. Però, in qualità di un Paese responsabile, dallo scoppio di questa crisi, tutto ciò che la Cina ha fatto si può riassumere in una parola: promuovere i negoziati di pace. Il documento che Lei ha citato ha indicato 12 punti sulla posizione cinese, tra cui il rispetto della sovranità di tutti i Paesi, l’abbandono della mentalità da guerra fredda, l’alleviamento della crisi umanitaria, opposizione all’utilizzo di armi nucleari, un cessate il fuoco e l’avvio dei negoziati di pace. Queste sono le direzioni degli sforzi cinesi per risolvere in modo politico la crisi ucraina. La crisi si è trascinata da un anno e ha portato gravi ripercussioni negative sull'approvvigionamento alimentare, sulla fornitura energetica e sulla stabilità finanziaria. C'è un urgente bisogno per tutte queste questioni che le parti interessate lavorino insieme per trovare una soluzione sia per la crisi che per le ripercussioni.

Poco tempo fa, la Cina ha pubblicato dei documenti sull’Iniziativa di Sicurezza Globale, esponendo chiaramente la sua posizione e il concetto fondamentale nell’ambito della sicurezza globale. Per quanto riguarda ‘‘le condizioni’’, anzi, direi che la Cina si impegna in modo incondizionato nel rapido raggiungimento della pace, nel diradare la foschia di una “nuova guerra fredda” e nel lavorare per rompere il contenimento dalla politica dei blocchi. Tutte le azioni volte a favorire una soluzione politica della crisi ucraina devono essere incoraggiate e sostenute. La Cina intende continuare a svolgere un ruolo costruttivo insieme a tutte le parti in tal senso.

    5. Oggi, Il Ministro degli Esteri cinesi Qin Gang ha dichiarato nella conferenza stampa dei "due sessioni" che "se gli Stati Uniti non frenano e continuano sulla strada sbagliata, ci saranno sicuramente conflitti e scontri". Come valuta i rapporti con gli Stati Uniti?

Sono contento di vedere che Lei ha già notato la conferenza stampa su ‘‘la politica e le relazioni estere cinesi’’ presieduta dal Ministro degli Esteri Qin Gang a margine della prima sessione della 14esima Assemblea Popolare Nazionale. Il ministro Qin ha affermato vividamente che gli Stati Uniti hanno l'orgoglio di rendere di nuovo grande il proprio Paese e devono anche avere la generosità di accogliere lo sviluppo di altri Paesi. Il contenimento e la repressione non renderanno gli Stati Uniti più grandi, né impediranno alla Cina di muoversi verso il ringiovanimento.

Il presidente Xi Jinping ha sottolineato che il fatto che la Cina e gli Stati Uniti siano in grado di gestire adeguatamente le relazioni bilaterali influisce sul futuro e sul destino del mondo. Non importa in passato o in futuro, la Cina ha sempre promosso e promuoverà lo sviluppo sano e stabile delle relazioni sino-americane in conformità con i principi promossi dal Presidente Xi, cioè il rispetto reciproco, la coesistenza pacifica e la cooperazione vantaggiosa per tutti. Ci auguriamo che la parte statunitense abbandoni la mentalità del gioco a somma zero della Guerra Fredda, lavori con la Cina verso la stessa direzione ed esplorino insieme un modo di coesistenza corretto a vantaggio di entrambi i Paesi e del mondo.

6. Come valuta i rapporti con Mosca e può commentare le accuse di fornitura di armi alla Russia?

Negli ultimi anni, le relazioni tra Cina e Russia hanno mantenuto uno sviluppo sano e stabile sulla base del non alleanza, del non confronto e del non prendere di mira terze parti. Le relazioni sino-russe non rappresentano una minaccia per nessun Paese del mondo né sono soggette a interferenze o provocazioni dalle parti terze. La Russia è il "vicino di casa" non solo della Cina, ma anche dell'Europa. Tutte le parti devono trovare un modo per la coesistenza pacifica.

Assolutamente la Cina non è la parte che soffia sul fuoco e consegna le armi sul campo di battaglia ucraino. Gli Stati Uniti, mentre continuano a inviare aiuti militari a una delle parti in conflitto, provocando il protrarsi della guerra e l’allontanamento della soluzione pacifica, dall’altra parte diffondono spesso le informazioni false che la Cina stia fornendo armi alla Russia. Queste azioni sono indubbiamente evidenti a tutti e non favoriscono alla soluzione politica della crisi ucraina in modo tempestivo.

Fonte: https://www.rainews.it/video/2023/03/ambasciatore-cinese-a-roma-la-cina-non-ha-consegnato-armi-per-la-guerra-ucraina-b7b319b0-75db-48ad-8b09-89e7052e38b7.html

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