Home > I rapporti bilaterali
Intervista dell'Ambasciatore Li Junhua alla rivista "Ragioni e Conflitti"
2022-03-01 18:00

Il 1 marzo, l'Ambasciatore Li Junhua ha rilasciato un'intervista alla rivista "Ragioni e Conflitti". Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale:

REC – Il Partito Comunista Cinese e la Cina credono fermamente nella promozione della cooperazione internazionale e delle relazioni amichevoli tra i Paesi e i popoli. Vorremmo discutere con voi diversi aspetti delle relazioni fra Italia e Cina, a cominciare dallo sport. La 24esima edizione delle Olimpiadi invernali si è appena conclusa, e Pechino ha consegnato la bandiera olimpica a Milano-Cortina, dove si terranno le prossime Olimpiadi invernali. Qual è la Sua opinione a questo proposito? Come pensa che Cina e Italia dovrebbero rafforzare la cooperazione nello sport nel corso di questo periodo?

Ambasciatore Li Junhua Le Olimpiadi invernali di Pechino si sono concluse con successo. Mi piace cogliere questa opportunità per ringraziare tutti i protagonisti per il sostegno e la partecipazione. La Cina ha mantenuto la promessa fatta al mondo e ha realizzato delle Olimpiadi invernali efficienti, sicure e spettacolari. Vorrei anche congratularmi con la delegazione italiana, che ha superato sé stessa vincendo un totale di 17 medaglie, segnando il secondo migliore risultato nella sua storia olimpica invernale. Lo spettacolo di otto minuti organizzato dall’Italia durante la cerimonia di chiusura, che è stato molto creativo e con uno stile italiano per eccellenza, è apparso chiaro che l’Italia ha piena competenza e farà del suo meglio per rendere i Giochi Olimpici Invernali 2026 il maggior successo possibile.

La cooperazione sportiva tra i nostri due Paesi ha già conseguito fruttuosi risultati. Oltre a sport quali il tennis da tavolo, badminton, nuoto, atletica leggera e ciclismo, dove noi già collaboriamo a stretto contatto, gli ultimi anni hanno visto rafforzarsi gli scambi e la cooperazione negli sport invernali. Il Comitato Olimpico Cinese e la sua controparte italiana hanno siglato un Protocollo d’intesa per la Cooperazione negli sport invernali e per sostenerci a vicenda nell’ospitare i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022 e Milano-Cortina 2026. Tale cooperazione ha giocato un ruolo positivo nello sviluppo degli sport invernali in Cina, inclusa la formazione professionale degli atleti cinesi. Le due parti hanno potenziato la cooperazione per promuovere gli sport invernali, distribuire le risorse e valorizzare l’industria del ghiaccio e della neve.

Credo che Italia e Cina, ospitando le due consecutive Olimpiadi invernali, contribuiranno a promuovere il benessere pubblico dei due Paesi e a portare avanti lo spirito olimpico. Allo stesso tempo, Cina ed Italia sfrutteranno gli sport come mezzo per promuovere scambi e cooperazione nel campo dell’economia e del commercio, della scienza e della tecnologia, della cultura e del turismo, lavorando insieme per un futuro condiviso.

REC – Il 2022 è l’anno della cultura e del turismo Italia-Cina e sono in programma diversi eventi e manifestazioni. Come deve essere sfruttata questa occasione per spingere molti suoi concittadini in patria ed in Italia a conoscere ancora di più la cultura italiana?Come va rafforzata la cooperazione culturale e tra i due popoli? Come costruire legami più forti e più maturi tra i due Paesi?

Ambasciatore Li Junhua – Cina ed Italia rappresentano due storiche ed antiche civilizzazioni, ad Oriente ed Occidente. Il popolo cinese e quello italiano hanno sempre vicendevolmente rispettato e apprezzato la cultura dell’altro. Quando si arriva ad accogliere la diversità, l’indipendenza e l’inclusività, si condividono idee ed istanze simili. L’anno della cultura e del turismo per la Cina e l’Italia, costituirà per noi una grande opportunità per approfondire ulteriormente gli scambi culturali tra i due popoli ed accrescere la reciproca comprensione e fiducia; e l’entusiasmo che porremo nel fare tutto questo non sarà smorzato dalla pandemia. I dipartimenti della cultura e del turismo dei due Paesi ospiteranno una serie di performances ed esibizioni sia on line che dal vivo. Alcuni famosi reperti italiani saranno esposti al Museo Nazionale della Cina e anche la mostra del padiglione nazionale cinese alla Biennale di Venezia si aprirà come previsto. Per il popolo cinese, l’Italia resta la meta più desiderata tra i viaggi in Europa. E speriamo che il turismo tra i due Paesi riprenda quota gradualmente man mano che la situazione pandemica migliorerà.

Nell’ambito della cooperazione culturale tra popoli, un accurato scambio e meccanismi di cooperazione sono già in piedi. Il Forum Culturale Cina Italia, stabilito tra i due governi nel 2016, ha promosso una cooperazione tangibile tra persone ed istituzioni professionali e nella realizzazione di attività di scambio nei campi delle arti dello spettacolo, delle arti visive, del design creativo, della protezione del patrimonio e della promozione del turismo. Molte istituzioni italiane hanno aderito alle alleanze internazionali rispettive per i teatri, festival artistici, gallerie d’arte, musei e biblioteche, lanciate dalla Cina. Sulla base di tutti questi risultati, la Cina e l’Italia cercheranno di espandere i canali di cooperazione, esplorare nuovi modelli ed approfondire le collaborazioni. Ci si aspetta che nei due Paesi vengano realizzati anche progetti sostenibili di alta qualità e che il popolo cinese e quello italiano si avvicinino di più.

REC – Lo scorso novembre Il PCC ha tenuto la Sesta Sessione Plenaria del 19° Comitato Centrale del Partito ed ha adottato un’importante e storica risoluzione. Può riassumere i principali contenuti di tale Risoluzione?

Ambasciatore Li Junhua – Lo scorso novembre la Sesta Sessione Plenaria del 19° Comitato Centrale del PCC si è tenuta a Pechino. Essa ha riesaminato e adottato la Risoluzione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese sui principali Risultati ed Esperienze Storiche Centenarie del Partito. Questa Risoluzione, come la terza storica Risoluzione approvata dal PCC dalla sua fondazione, rivela “perché abbiamo avuto successo nel passato e come possiamo continuare ad avere successo nel futuro”. Con questa Risoluzione, il Partito ha stabilito la posizione cardine del compagno Xi Jinping nel Comitato Centrale del Partito e nel Partito intero, ha definito il ruolo guida del Pensiero di Xi Jinping relativo al Socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era; ha riassunto i risultati storici ed i cambiamenti che il Partito e il Paese hanno fatto nel corso della promozione e dello sviluppo del socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova era; ha sottolineato che di fronte a grandi cambiamenti mai verificatisi in un secolo, la Cina, un grande Paese con una popolazione di più di 1,4 miliardi di persone, deve aderire alla guida del Partito Comunista Cinese, deve avere un forte sistema di leadership, unire tutti i soggetti e le forze per affrontare insieme le grandi sfide del futuro del Paese e del destino dell’umanità. La Risoluzione riassume in 10 punti l’esperienza storica dei 100 anni di lotta del Partito: sostenere la leadership del Partito; mettere il popolo al primo posto; far avanzare l’innovazione teorica; rimanere indipendente; seguire la via cinese; mantenere una visione globale; continuare a praticare nuove esperienze; avere il coraggio di difendersi; promuovere un fronte unito e restare impegnati nell’autoriforma del Partito. 

La risoluzione spiega anche in dettaglio parole chiave come “socialismo con caratteristiche cinesi”, “prosperità comune” e “democrazia del popolo nel suo complesso”, dimostrando la determinazione e l’aspirazione del popolo cinese a realizzare il grande ringiovanimento della nazione cinese. Credo che se la gente, i governi e i partiti politici di tutto il mondo vogliono capire meglio dove il PCC e la Cina stanno andando, questa risoluzione è una lettura obbligatoria.

REC – Quest’anno il Partito Comunista Italiano (Pci) terrà il suo Congresso Nazionale e anche il Partito Comunista Cinese terrà il 20° Congresso Nazionale. Quali novità ci saranno in questo 20° Congresso? Quali sono gli aspetti più importanti?

Ambasciatore Li Junhua – Il Partito Comunista Cinese e il Partito Comunista Italiano, entrambi fondati nel 1921, hanno affrontato dei percorsi straordinari. I due partiti hanno celebrato lo scorso anno il loro centenario.

Il Partito Comunista Cinese ha resistito alla prova degli ultimi 100 anni ed ha fatto conquiste che hanno avuto l’approvazione del popolo e che saranno ricordate nella storia. Ora, il Partito Comunista Cinese sta radunando e guidando le persone di tutti i gruppi etnici in tutto il Paese ad intraprendere un nuovo cammino per raggiungere il secondo obiettivo centenario. Il 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese si terrà a Pechino nella seconda metà di quest’anno. È un incontro molto importante che si tiene in un momento cruciale, poiché il Partito ha iniziato un nuovo processo di costruzione di un Paese socialista moderno sotto tutti i punti di vista, accompagnando la Cina verso il raggiungimento del secondo obiettivo centenario. Si tratta di un evento di grande significato politico per il Partito e per il Paese, poiché si passerà in rassegna il lavoro degli ultimi cinque anni, si traccerà la rotta e si elaborerà un piano d’azione per il futuro, compresa l’elezione della nuova direzione centrale.

Adesso il Partito Comunista Cinese sta effettuando l’elezione ordinata dei delegati al 20° Congresso Nazionale del Partito, saranno eletti un totale di 2.300 delegati. Questa è una premessa importante per assicurare la regolare convocazione del 20° Congresso Nazionale e il buon esito dei suoi vari adempimenti. È una prassi concreta per aderire al pieno e rigoroso governo del Partito, per rafforzare e regolare la vita politica interna al Partito, per rinnovare l’aspirazione originale del Partito e per mobilitare l’intero Partito per le nuove sfide. Secondo una circolare sull’elezione dei delegati, questi ultimi dovrebbero provenire dal più ampio arco possibile e formare una compagine ben strutturata in modo da dare rappresentanza ai membri del Partito di tutti i ceti sociali. La circolare sottolinea che bisogna fare degli sforzi per raccomandare ai lavoratori esemplari, agli agricoltori e ai professionisti di candidarsi alle elezioni dei delegati, mantenendo una certa proporzione per i lavoratori in prima linea, le donne e le persone delle minoranze etniche dovrebbero costituire una certa percentuale dei delegati. La quota di delegati sarà assegnata in base al numero di strutture del Partito e di membri del Partito. La procedura elettorale passa attraverso la nomina dal basso verso l’alto dei candidati, la verifica dei candidati da parte delle unità elettorali, la compilazione di liste preliminari di candidati e l’elezione formale. Questo processo di selezione livello per livello assicura una piena consapevolezza all’interno del Partito e un pieno esercizio della democrazia interna.

REC – In che modo i nostri due Partiti possono operare e rafforzare la cooperazione?

Ambasciatore Li Junhua – Sia il PCC che il PCI credono nel marxismo e cercano di conseguire il fine ultimo del comunismo: e siamo compagni affiatati che si fidano l’uno dell’altro. Con importanti congressi nazionali in programma quest’anno e con la situazione internazionale che sta subendo profondi cambiamenti, i due Partiti hanno indubbiamente bisogno di rafforzare ulteriormente la comunicazione, anche informandosi reciprocamente sulla conclusione dei rispettivi congressi; promuovere la comprensione reciproca e confrontarsi sulla costruzione del Partito, anche riprendendo le visite da Partito a Partito man mano che la situazione pandemica migliora; condurre ricerche congiunte sulle teorie politiche e sulla loro applicazione pratica e sulle principali questioni internazionali, anche coinvolgendo esperti delle due parti in seminari e studi a tema. In una parola, come Partiti politici marxisti, il PCC e il PCI dovrebbero rimanere in stretto contatto e lavorare insieme per promuovere i valori comuni di pace, sviluppo, equità, giustizia, democrazia e libertà per tutta l’umanità.

REC – Il termine “nuova guerra fredda” è stato usato per la prima volta da alcuni studiosi per descrivere i cambiamenti nelle relazioni internazionali, in particolare la crescente tendenza degli Stati Uniti a considerare una Cina in ascesa come il principale nemico nelle loro relazioni internazionali imperialiste. Cosa si può fare per ridurre tale tensione e ristabilire lo spirito di cooperazione? Quali azioni si aspetta al riguardo dal governo italiano, dal popolo e dalle istituzioni che hanno buoni rapporti con la Cina?

Ambasciatore Li Junhua – Il popolo cinese ha a cuore la pace e non vuole avere niente a che fare con la guerra, né calda né fredda. La Cina non ha intenzione di essere l’avversario o il nemico di nessuno. Vogliamo solo stringere amicizia con gli altri Paesi. Lo sviluppo della Cina ha creato opportunità per gli altri ed ha contribuito alla stabilità ed alla prosperità globale. Lo sviluppo della Cina è una tendenza storica, una manifestazione del progresso umano, e nessuna forza può fermarlo. Il cuore dell’odierno pantano tra Cina e Stati Uniti risiede interamente nel governo e nei politici statunitensi che perseguono un’errata politica nei confronti della Cina e si rifiutano di uscire dall’assurda trappola della cosiddetta “teoria della minaccia cinese”. Come dice il proverbio cinese, chi ha fatto il nodo sarà colui che lo scioglierà e chi ha iniziato il problema dovrebbe essere colui che lo farà finire. Per riportare le relazioni Cina-USA sulla strada giusta, gli Stati Uniti devono abbandonare l’antiquato pensiero a somma zero e smettere di cercare di sopprimere e contenere la Cina. È necessario adottare una politica razionale e pragmatica nei confronti della Cina e venire incontro alla Cina, concentrandosi sulla cooperazione e sulla gestione delle differenze. Riportare lo spirito di cooperazione al suo giusto posto richiede che le persone amanti della pace in tutto il mondo dicano no al pensiero a somma zero.

Per quanto riguarda la Cina e l’Italia, dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche più di mezzo secolo fa, i due Paesi si sono sempre rispettati, fidati, sostenuti e hanno imparato l’uno dall’altro e lavorato per un beneficio reciproco e risultati vantaggiosi per tutti, dando un buon esempio per Paesi con sistemi e background culturali diversi a sviluppare relazioni bilaterali. L’anno scorso, nonostante l’impatto della pandemia, il commercio tra i due Paesi ha comunque registrato un nuovo record, raggiungendo 73,95 miliardi di dollari, con un aumento del 34,1% su base annua. Anche le esportazioni italiane in Cina sono aumentate del 36,3%. Per quanto riguarda la cooperazione tra i due Paesi nei campi della cultura, della scienza e della tecnologia, dell’educazione e dello sport, sono stati raggiunti anche molti risultati importanti. Spero che la Cina e l’Italia continuino ad attuare pienamente e accuratamente l’importante accordo raggiunto dai leader dei due Paesi, a migliorare la fiducia politica reciproca, a rafforzare la cooperazione mutuamente vantaggiosa e a consolidare la tradizionale amicizia. Queste sono cose che si possono sostenere e consolidare non solo le relazioni Cina-Italia, ma anche la pace mondiale, lo sviluppo e la prosperità.

Suggest To A Friend:   
Print