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Ambasciatore Li Junhua a "Milano Finanza": Nell’anno della tigre l’economia cinese prosegue con la stabilità e l’apertura
2022-02-18 17:02

Il 18 febbraio, l'articolo firmato dall'Ambasciatore Li Junhua è stato pubblicato su Milano Finanza. Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale:

Nell’anno appena trascorso, la pandemia ha imperversato ancora in molti Paesi e la strada per la ripresa economica globale non può dirsi spianata. Di fronte a sfide e rischi molteplici e complessi, l’economia cinese mantiene un andamento regolare. Nel 2021, il Pil cinese ha superato 1,14 trilioni di yuan, segnando un incremento dell’8,1% su base annua, e si stima che il suo contributo alla crescita economica mondiale raggiungerà circa il 25%. Il numero di nuovi occupati ha superato i 12 milioni e la crescita del reddito disponibile pro capite dei residenti è stata sostanzialmente in linea con la crescita economica, realizzando un buon avvio per il XIV Piano quinquennale e dando dimostrazione di una grande tenacia.

Al momento, la Cina sta accelerando la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, promuovendone uno di alta qualità e impegnandosi nella costruzione di una catena di approvvigionamento stabile e di un mercato di consumi interni. Osservando l’economia cinese, sono evidenti quattro fattori positivi. In primo luogo, la resilienza dell’industria. La Cina dispone di un’intera gamma industriale, di un sistema industriale completo e di vantaggi competitivi complessivi in termini di strutture industriali, infrastrutture e risorse umane. In secondo luogo, il grande motore dell’innovazione. La Cina insiste sull’innovazione come principale forza trainante dello sviluppo e, negli ultimi cinque anni, la spesa in ricerca e sviluppo ha avuto una crescita a doppia cifra. L’economia digitale ha mostrato una forte vitalità e tenacia ed è rapidamente affiorato un gran numero di nuovi formati e modelli. In terzo luogo, un potenziale di consumi sufficienti. Con una popolazione di oltre 1,4 miliardi e un gruppo a medio reddito di oltre 400 milioni di persone, la Cina è il mercato più grande del mondo e sta gradualmente scoprendo e ampliando un potenziale di consumi senza precedenti. In quarto luogo, l’alto livello di apertura. La Cina prosegue nella promozione di misure di apertura, come la riduzione della lista delle restrizioni relative agli investimenti esteri. Lo scorso anno, il volume del commercio estero cinese ha superato per la prima volta i 6.000 miliardi di dollari, l’uso effettivo di capitali stranieri è stato superiore a 1.100 miliardi di dollari, segnando un nuovo record storico, e sono migliorate sia la portata che la qualità degli investimenti.

È innegabile che lo sviluppo economico cinese stia affrontando la triplice sfida della contrazione della domanda, dell’impatto dei rifornimenti e dell’indebolimento delle previsioni. Come evitare rischi sistemici e raggiungere una crescita economica sana e sostenibile, sotto l’enorme pressione della stabilizzazione dell’economia e dell’adeguamento delle strutture, richiede ancora ardui sforzi. Il governo cinese attuerà una politica fiscale proattiva e una politica monetaria solida, aumentando i sostegni all’economia reale, in particolare alle micro, piccole e medie imprese, all’innovazione tecnologica e allo sviluppo verde. L’economia cinese ha una grande resistenza e i suoi aspetti fondamentali non sono cambiati nel lungo termine: approfondirà le riforme e l’apertura, si integrerà e procederà insieme all’economia mondiale.

Attualmente, il compito comune di tutti i Paesi è cooperare per ripristinare la vitalità economica e ottimizzare l’ambiente imprenditoriale. Purtroppo alcuni Paesi si attengono testardamente alla mentalità della guerra fredda, perseguono giochi a somma zero, invocano lo “sganciamento” dall’economia cinese, combattono guerre commerciali e tecnologiche. Questo interferisce gravemente con la stabilizzazione della catena industriale globale e di quella di approvvigionamento e con il processo di stabilizzazione e ripresa dell’economia mondiale. Non molto tempo fa, in occasione del Forum economico mondiale 2022, il presidente Xi Jinping ha sottolineato che la via giusta da seguire per l’umanità è quella dello sviluppo pacifico e della cooperazione vantaggiosa per tutti. Ogni Paese del mondo deve perseguire il multilateralismo autentico, insistere sull’abbattimento dei muri e non sulla loro costruzione, sull’apertura e non sull’isolamento, sull’integrazione e non sullo sganciamento, promuovendo la costruzione di un’economia mondiale aperta.

La Cina e l’Unione europea, come la Cina e l’Italia, sono partner strategici globali e sussiste un ampio consenso sulla tutela del multilateralismo, sul rafforzamento della governance globale e su altri aspetti. Nel 2021, la cooperazione economica e commerciale tra Cina ed Europa si è complessivamente sviluppata, è entrato ufficialmente in vigore l’accordo Cina-Ue sulle indicazioni geografiche, i treni China Europe Express hanno accelerato i collegamenti e i profitti e il volume d’affari delle imprese europee in Cina ha raggiunto un nuovo picco. Grazie agli sforzi congiunti di entrambe le parti, anche la pragmatica cooperazione tra Cina e Italia ha ottenuto risultati gratificanti: lo scorso anno il commercio bilaterale ha segnato il record storico di 73,95 miliardi di dollari, registrando una cresita del 34,1%, le esportazioni italiane in Cina sono aumentate del 36,3% rispetto all’anno precedente e sempre più prodotti del Made in Italy di alta qualità, come macchinari di fascia alta, moda e prodotti agro-alimentari, sono entrati nel mercato cinese. Con il rafforzamento del dialogo e della cooperazione sino europea nei settori del verde e del digitale, in futuro Cina e Italia hanno prospettive molto luminose per creare nuovi punti di crescita economica. In sintesi, il rafforzamento della cooperazione tra Cina e Ue e tra Cina e Italia non solo risponde ai fondamentali interessi reciproci, ma anche favorisce la pace e la prosperità globali. L’Italia è un membro importante dell’Unione europea, ci auguriamo e ci aspettiamo che continui a svolgere un ruolo ancor più costruttivo nel promuovere l’ampliamento del consenso tra Cina e Ue, nel ridurre le divergenze e nell’approfondire la cooperazione.

Nella cultura cinese, la tigre simboleggia il coraggio, la forza e il buon auspicio. Mi auguro che nel nuovo anno cinese le relazioni sino-italiane siano piene di energia e vigore e la cooperazione bilaterale sia caratterizzata da forte dinamismo.


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