Illustre Professor Scartezzini,
Illustre Professor Marchetti,
Illustre Professor Cardillo,
Signore, signori, amici,
buon pomeriggio a tutti!
Sono molto lieto di partecipare a questo seminario, un’occasione preziosa per dialogare con voi su temi di grande rilevanza come le relazioni tra Cina e Italia e l’ordine internazionale. Poco fa, ho avuto l’onore di visitare il Centro Studi Martino Martini, rimanendo profondamente ispirato dai suoi straordinari risultati nella ricerca sull’opera e sulla figura di Martino Martini e nella promozione degli scambi culturali tra i nostri due Paesi. Desidero cogliere questa opportunità per rendere il mio sincero omaggio e la mia riconoscenza al Centro Studi Martino Martini, all’Università di Trento e a tutti gli illustri professori, ricercatori presenti qui oggi per il vostro instancabile impegno nel rafforzare l’amicizia e la cooperazione sino-italiana.
Martino Martini rappresenta una figura di straordinaria importanza, un pioniere che ha aperto la strada allo scambio culturale tra Oriente e Occidente. Il Presidente Xi Jinping ha lodato il contributo di Martini, ricordando come egli abbia scritto la prima grammatica cinese in una lingua occidentale, erigendo un ponte duraturo tra la Cina e l’Europa. Proprio la scorsa settimana, ho avuto l’onore di accompagnare il Presidente della Repubblica Mattarella in visita di stato in Cina, recandoci al Cimitero dei Sacerdoti Cattolici sa Hangzhou, nella provincia dello Zhejiang, dove Martino Martini riposa in eterno. È stato toccante vedere così tanti visitatori, sia cinesi che stranieri, rendere omaggio a questa grande figura.
La storia conserverà per sempre la memoria di coloro che, con dedizione e passione, hanno contribuito a promuovere l’amicizia tra i popoli e il progresso della civiltà umana.
Oggi commemoriamo Martino Martini, un eminente messaggero degli scambi culturali tra Cina e Italia, per tre ragioni principali.
In primo luogo, egli è stato un pioniere nella diffusione della sapienza orientale verso l'occidente. Martini fu il primo occidentale a scrivere opere in lingua cinese e pubblicò in Europa quattro importanti manoscritti dedicati alla Cina. La sua opera Sinicae Historiae Decas Prima presentò per la prima volta in modo completo la storia cinese al pubblico occidentale, mentre il suo Novus Atlas Sinensis gli valse il titolo di "Padre della geografia cinese" nel mondo accademico europeo.
In secondo luogo, Martini è stato un apripista per l'amicizia tra Cina e Europa. Superando ostacoli immensi, intraprese un viaggio di quattro anni per raggiungere la Cina e dedicò ben 11 dei suoi 48 anni di vita a tre viaggi tra Europa e Cina. Inoltre, fu il primo a promuovere e organizzare l’invio di studenti cinesi in Europa per studiare, aprendo nuove vie per lo scambio culturale tra i due continenti.
In terzo luogo, Martini si è distinto come un instancabile ricercatore che rispettava profondamente le culture altrui. Ha adottato un approccio basato sulla comprensione e l’adattamento alla tradizione culturale cinese, esprimendo grande ammirazione per Confucio e il pensiero confuciano. Attraverso le sue opere, ha sistematicamente interpretato i classici confuciani, sottolineando l'importanza della cultura confuciana nell'educazione etica, nella regolazione sociale e nella governance dello Stato.
Signore e signori, cari amici,
L’Italia è una terra ricca di talenti e di spiriti pionieristici. Figure come Marco Polo, Matteo Ricci e Martino Martini hanno segnato le loro epoche, lasciando contributi straordinari agli scambi tra Oriente e Occidente. Ricordarli non è solo un esercizio di memoria storica, ma un’opportunità per attingere alla loro saggezza e affrontare meglio le sfide e i rischi del mondo contemporaneo. Quest’anno ricorre il 20° anniversario della partnership strategica globale tra Cina e Italia, nonché il 700° anniversario della scomparsa di Marco Polo. Sulle orme di questi grandi pionieri dell’amicizia e degli scambi culturali, le relazioni tra Cina e Italia continuano a prosperare, irradiando nuova vitalità e aprendo orizzonti sempre più promettenti.
La fiducia reciproca strategica tra la Cina e l'Italia continua a crescere. Nel mese di luglio, il Presidente del Consiglio Meloni ha effettuato una visita di successo in Cina, durante la quale le due parti hanno emesso il Piano d'Azione per il Rafforzamento del Partenariato Strategica Globale (2024-2027), portando la relazione sino-italiana a una nuova fase. Solo 3 mesi dopo, il Presidente della Repubblica Mattarella ha compiuto una visita di Stato in Cina, mettendo in evidenza le caratteristiche del dialogo interculturale tra due antiche civiltà. I due capi di Stato hanno testimoniato insieme la firma di dieci documenti di cooperazione in ambiti come cultura, scienza, educazione e patrimonio mondiale. Lo stesso Presidente della Repubblica ha affermato: "Per qualsiasi Paese, è raro che il Presidente e il Primo Ministro visitino lo stesso Paese in un breve periodo di tempo; questa disposizione speciale sottolinea l'importanza delle relazioni tra Italia e Cina e l'alta priorità che l'Italia attribuisce allo sviluppo di queste relazioni bilaterali."
La cooperazione di mutuo vantaggio tra Cina e Italia prospera. I due Paesi sono partner commerciali e di investimento di grande importanza, con il commercio bilaterale che ha sfiorato i 70 miliardi di dollari per tre anni consecutivi. L'Italia è stata invitata più volte a partecipare come l'ospite a grandi eventi come la Fiera dell'Importazione di Cina a Shanghai e la Fiera di beni consumatori a Hainan, mentre il mercato cinese aperto ha portato ampie opportunità alle imprese italiane. A livello bilaterale, sono stati istituiti numerosi meccanismi, tra cui il Comitato Governativo, il Comitato degli Imprenditori e il Dialogo tra i Ministri delle Finanze. A settembre di quest'anno, è stato inaugurato il volo diretto tra Shanghai e Venezia, e il numero di voli tra i due Paesi è passato da 48 a 64 settimanali, facilitando enormemente i viaggi reciproci e stimolando la cooperazione economica. La prossima settimana, la 13ª Settimana di Innovazione e Cooperazione Cina-Italia si terrà a Napoli, dove entrambi i Paesi concentreranno la loro attenzione su settori emergenti e industriali del futuro, trasformando il potenziale di cooperazione in risultati tangibili.
Gli scambi culturali tra Cina e Italia continuano a essere fonte di grande vitalità e risultati. Come due antiche civiltà del mondo e i Paesi con il maggior numero di siti patrimonio UNESCO, le interazioni culturali dell'Italia con la Cina sono all'avanguardia in tutta l'Europa. Negli ultimi anni, i due Paesi hanno organizzato reciprocamente Anno della Cultura e del Turismo, hanno creato per la prima volta un modello di gemellaggio tra siti UNESCO. Le istituzioni educative e di ricerca hanno avviato scambi ampi e proficui, e la Cina è diventata la principale destinazione per gli studenti italiani al di fuori dell'Unione Europea. In questa università ci sono anche molti studenti cinesi. Recentemente, il Forum Culturale Sino-Italiano e il Dialogo dei Rettori Universitari Sino-Italiani si sono tenuti a Pechino, e i capi di Stato hanno espresso apprezzamento per il loro significativo contributo alla promozione della comprensione reciproca, dell'amicizia e della cooperazione tra i popoli dei due Paesi. Quest'anno, diverse regioni e comuni cinesi, come Jiangsu, hanno organizzato sfilate di abiti tradizionali cinesi a Venezia, mentre una mostra di Caravaggio è stata inaugurata a Pechino, eventi culturali molto apprezzati dai cittadini di entrambi i Paesi.
La cooperazione multilaterale sino-italiana ha promettenti prospettive. Attualmente la comunità internazionale si trova a dover fronteggiare una situazione complicata, caratterizzata dall’emergere in rapida successione di problemi come conflitti regionali, protezionismo commerciale e antiglobalizzazione, mentre l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici deve affrontare delle sfide. Cina e Italia sostengono fermamente il sistema internazionale che pone al centro le Nazioni Unite, l’ordine internazionale basato sul diritto internazionale e le regole commerciali multilaterali. Non solo il Presidente Mattarella, ma anche il Presidente del Consiglio Meloni, durante le loro visite in Cina, hanno espresso la volontà di rafforzare ulteriormente la comunicazione e il coordinamento con la Cina sulle questioni multilaterali e sulle questioni legate agli aspetti chiave regionali, promuovendo l’unione della comunità internazionale nella risposta alle sfide globali.
Signore, signori, amici,
Il mondo di oggi non è affatto sereno, e questo rende ancora più prezioso lo spirito di pace, cooperazione, apertura, reciproco apprendimento e beneficio reciproco rappresentato dai grandi pionieri italiani. Giorni fa, il Presidente Xi Jinping, intervenendo al vertice G20, ha sottolineato che i Paesi del mondo dovrebbero unire le forze per affrontare le sfide globali, rafforzare la governance globale, coordinare le politiche macroeconomiche, riformare le istituzioni finanziarie internazionali e guidare la cooperazione internazionale con uno spirito di dialogo e vantaggio reciproco.
In questo nuovo punto di partenza storico, Cina e Italia possono sicuramente attingere alla saggezza dei nostri antenati. L'Italia, come Paese fondatore dell'Unione Europea, ha il potenziale per svolgere un ruolo ancora più importante, aiutando l'Europa a considerare lo sviluppo della Cina come un'opportunità piuttosto che una sfida, e la Cina come un partner piuttosto che un avversario. Insieme, possiamo guidare la comunità internazionale verso una piena osservanza dei principi e degli scopi della Carta delle Nazioni Unite, difendere l'ordine internazionale basato sul diritto internazionale, promuovere la risoluzione delle divergenze tramite il dialogo, superare i conflitti con la cooperazione e lavorare insieme per costruire un mondo bello in cui regni l'armonia e la convivenza e si uniscono le forze per un mondo migliore.
Tutti voi presenti oggi siete promotori delle relazioni tra Cina e Italia. Colgo questa occasione per augurare che in futuro emergeranno più saggi pronti a contribuire all’amicizia e alla cooperazione sino-italiana, al dialogo e comprensione mutua tra le civiltà orientale e occidentale e alla costruzione di una comunità internazionale con un futuro condiviso.
Grazie!